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I nuovi deportati: noi, i pendolari del treno regionale 12018

Ore 6,02 di oggi 12 marzo 2010. Come ogni mattina da 5 anni a questa parte, percorro la tratta adriatica con i mezzi messi a disposizione da quel sistema tutto pane, amore e fantasia, chiamato Trenitalia o anche Ferrovie dello stato. Treno regionale 12018 delle 5,55 da Pescara centrale ad Ancona: è un pò di mesi che prendo questo mezzo per raggiungere il mio posto di lavoro. All’inizio fu l’intercity delle 6,30. Poi divenne Eurostarcity e poi, grazie ai prezzi degli abbonamenti diventati esorbitanti, sono passato a prendere il regionale. Appunto questo regionale. Fino ad ora non mi ero mai lamentato del servizio: sapete lavorando in marina ho viaggiato con mezzi pegiori di questo. Ma onestamente stamattina è stato toccato il massimo: sì il massimo dello schifo. In poche parole vi dirò come si è presentato il 12018: lercio che più lercio non si può (i pannolini pieni di merda di mio figlio, sono più sopportabili), un fetore di piscio dalla prima all’ultima carrozza, sporcizie e polvere dappertutto (non me lo sto inventando: sono allergico alla polvere e stamattina ho proprio sofferto), le ultime 2 o 3 carrozze piene di acqua (forse venivano da venezia??) e riscaldamento… sì riscaldamento: una chimera nel vero senso della parola. Forse non tutti mi crederanno ma io ho fotografato questo scempio stamattina, certo che qualcuno potrà commentare e darmi ragione. Purtroppo le cose non cambieranno di certo ma spero che qualche dirigente si metta la mano nella coscienza e metta al servizio di noi gente che lavora, un treno più decente e decoroso.

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Tags : ferrovie dello statoregionale 12018trenitalitreno pescara anconatreno regionale 12018
paolo

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