Come è potuto succedere che ad un ragazzo così solare, energico (abbiamo più volte visto quelle immagini di una telecamera a c.c. che riprendono gli ultimi attimi della sua corsa) e intelligente sia potuto succedere tutto quello che sappiamo? Non me ne faccio una ragione. Sicuramente il ritrovamento del corpo sulle coste baresi del 7 gennaio 2012, daranno degli esiti ed una risposta a questo mistero. Certo è che dal 14 dicembre 2011, giorno della sua scomparsa, qualcosa mi diceva che non doveva essere finita bene. Voglio dire, chi di noi non si è fatta una corsetta o una passeggiata in bici sul lungomare di Pescara: impossibile non trovare gente. Anche a me capita spesso di correre sul lungomare e mi sembra alquanto improbabile che qualcuno non abbia visto cosa è successo a Roberto. Per carità, può succedere. La mia ipotesi è che Roberto, a causa di un malore inspiegabile, sia caduto dal Ponte del Mare, direttamente in acqua (anche se ripeto sia difficilissimo che nessuno lo abbia visto). Ma intanto il mare lo ha restituito ai suoi cari, e da qualche parte c’è dovuto entrare. Da dove se non nella zona del porto o del Ponte del Mare?? Attendiamo con angoscia i risultati dell’autopsia. Intanto il mio pensiero và alla famiglia Straccia per l’immane dolore. Chiudo con la citazione del Padre di Roberto, Mario che quando l’altro giorno si è recato nell’appartamento che il figlio condivideva con altri studenti in via Teofilo d’Annunzio a Pescara per ritirare gli oggetti lasciati li da Roberto mentre liberava la stanza si è lasciato andare ad uno sfogo, doloroso:
“Lo abbiamo cercato tanto. Nostro Signore ha voluto farcelo trovare così e lo ringrazio. Ora prego che possa farci trovare anche la verità su ciò che e’ successo per poterci dare pace”.
Addio Roberto…