In questo articolo cercherò di non avanzare una posizione sull’argomento, su ciò che è giusto o ciò che non è giusto… o almeno ci proverò. L’unica cosa che mi sento di dire è questo: come ha sottolineato in una dichiarazione in tv il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone: c’è un paese aggressore, la Russia, e c’è un paese aggredito, l’Ucraina.
Detto questo è più di un anno che la Russia ha invaso il territorio dell’Ucraina, in quel maledetto 24 febbraio 2022. L’intervento armato è stato preceduto da un prolungato ammassamento sul confine ucraino delle forze russe e seguito da esercitazioni militari sin dalla primavera 2021, motivato dal presidente Vladimir Putin sulla base del timore di un’adesione dell’Ucraina alla NATO (Timore di che?? Come se la NATO da un giorno o l’altro dovesse cominciare a lanciare missili alla Russia… Bah!! Ndr).
Comunque oggi all’epoca di internet, la guerra non si fa solo con le armi e con le bombe ma si combatte anche a suon di post, meme, selfie e video sui social network. E’ chiaro il motivo, dietro a tutto questo “pubblicare online” si combatte anche una guerra psicologica: l’obiettivo?? Comunicare ai nostri follower chi è più bravo a centrare quel carro armato o chi riesce a buttare giù quell’elicottero… su chi è più bravo a colpire il bersaglio con il fucile oppure a far esplodere con una pioggia di missili quell’edificio, pieno di uomini, donne e bambini.
E’ un gioco macabro dove vengono a galla tutte le atrocità della guerra, e tutto questo non è finzione, non è un film ma la dura realtà osservato attraverso gli occhi di chi la guerra la fa veramente… di chi colpisce e sparge il sangue e di chi, al contrario, subisce e viene colpito a morte. Facebook, Instagram (entrambi di Meta), YouTube/Google, Twitter e Tiktok, sono entrati pesantemente nella partita Putin-Zelensky, lo vediamo tutti, ogni giorno dai nostri smartphone.
E tutto questo pubblicare è giusto secondo voi? Secondo me sì, è giusto continuare a documentare quello che succede, anche se è tutto orribile. Per quale motivo? Perché da un lato bisogna annullare la disinformazione dei governi, da chi usa le bugie e l’inganno come strumento di promozione e dall’altro va garantita la libertà di coloro che la disinformazione la combattono e grazie agli strumenti moderni, possono fare sentire la loro voce sottraendosi alla censura dei regimi dittatoriali.
Questo ci ha portato la tecnologia, a combattere la guerra con in mano lo smartphone e la pistola. Qualcuno ha profetizzato però che presto ritorneremo a combattere con i sassi e la clava… Chissà.