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Siamo stati al Moodlemoot Italia 2022

24 settembre 2022. Si è appena concluso il Moodlemoot 2022. Quest’anno nella splendida cornice della città di Urbino (PU) l’incontro effettuato dal 22 al 24 settembre ha evidenziato in maniera molto accentuata, la nascita e lo sviluppo dell’ultima versione di Moodle nonché le ultime novità della piattaforma e-learning più usata al mondo.

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InternetNewsTecnologia

G Suite for Education, primo accesso lato studenti

Questa è la procedura per effettuare il primo accesso su piattaforma G Suite per gli studenti. Nota bene: l’indirizzo cognome.nome@xxxxxxxxxxxxxx.edu.it corisponde all’account creato in precedenza dalla scuola (di solito al posto delle x c’è il nome dell’istituto). Solo tale account avrà accesso all’uso del servizio G Suite per studenti. Se avete problemi o difficoltà, contattatemi.

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InternetNews

Internet e i siti web

Internet è ormai diventato un mezzo di comunicazione di massa a 360° e col passare del tempo diventerà molto probabilmente quasi l’unico. Questo perchè è semplice ed accessibile, economico e funzionale. Lo scopo principale per cui si costruisce un sito internet è quello della promozione dell’immagine personale (riferita ad un singolo individuo) oppure dell’ immagine professionale (riferita ad una azienda o liberi professionisti).

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InternetSecondo Me

Blue whale meglio non parlarne (aggiornamento)

A volte mi stupisco come una categoria di persone intelligenti come i giornalisti, non capiscano quando non è il caso di parlare di alcune cose. Così come si parla “in maniera misurata” dei jihadisti e i foreign fighters il cui fenomeno di morte esiste e sarà difficile debellare, sarebbe il caso di controllare il modo di parlare anche del fenomeno “Blue Whale” o balena blu che ultimamente non fa altro che apparire in tutte le cronache dei giornali e blog.

Il Corriere della sera con l’articolo del 17 maggio 2017 riassume in diverse schede la “leggenda” blue whale nata addirittura anni fa, riportata in auge dal servizio de Le Iene di Italia Uno e che avrebbe provocato centinaia di presunti morti in Russia, in gran parte ragazzi con problemi psichici. Non mi sento di dire SI’ esiste oppure NO non esiste tale fenomeno. Oggi addirittura in un articolo de Il Messaggero dice che anche a Pescara c’è stato il primo tentativo di persona che ha provato a suicidarsi, per fortuna salvata in extremis dalle amiche e ora in cura presso l’ospedale Salesi di Ancona con evidenti lesioni agli avambracci (lesioni riconducibili alla pratica della balena blu).

Non so cosa pensare. Sicuramente questa è la parte marcia di internet, visto che tutto, sembra, si sviluppa dal web. Proviamo a non parlarne e proviamo a risolvere la situazione: ai genitori come me mi sento di dire, fate particolare attenzione ai vostri figli, ceracate di capire cosa passa loro per la testa e sentitevi in dovere anche di controllare i loro smartphone e account social, cercando di sorvegliare al massimo i loro profili. Per il resto spero che blue whale torni ad essere solo una bellissima creatura che vive i nostri mari, e non un circuito di morte sociale troppo ingrandito dai media. Me lo auguro!!

Aggiornamento del 22 maggio 2017

Ore 00:40. Ho rivisto il servizio di Matteo Viviani delle Iene di Italia Uno e penso proprio di ricredermi sulla possibilità che la Blue Whale sia una bufala. Nell’ultima intervista della puntata delle Iene di stasera (vai al servizio) Viviani chiede conferme alla Dott.ssa Elisabetta Mancini della Direzione Anticrimine della Polizia di Stato. Purtroppo la dirigente conferma che la blue whale esiste, non è una bufala, è tutto vero e bisogna fare qualcosa per sorvegliare i nostri figli. Come dice la dirigente alcuni casi in Italia, tra cui una ragazza di 13 anni arrivata al 50° giorno è stata salvata in extremis, dall’ultimo fatale atto (ora è in ospedale). Alcuni consigli: segni sul braccio tipo come se fossero di autolesionismo, comportamenti strani, partecipazione a gruppi social dubbi, sono segni di contatto col macabro gioco. Insomma è giusto parlarne e bisogna vigilare sui piccoli e tenerli sott’occhio, senza però stressarli. Speriamo di essere abbastanza svegli!!

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In EvidenzaInternetNews

Come difendersi dai virus informatici #1: Wannacry

Partiamo col dire che prevenire è meglio che curare: il primo antivirus gratuito che mi sento di consigliarvi è quello di fare molta autoprevenzione, ossia badate bene quali siti navigate, non frequentate siti di dubbia provenienza. Poi un’altro consiglio è osservate bene le email che state aprendo, cercate di capire chi e cosa vi scrive e se notate che non conoscete il mittente oppure l’oggetto sia alquanto strano, non aprite quella posta elettronica: è di sicuro qualche virus che proverà ad infettare il vostro pc.

WannaCry, il ransomware che sta facendo impazzire mezzo mondo con decine di migliaia di computer attaccati, è solo la punta di un iceberg. Per mitigare un problema che continuerà ad esistere, e che anzi diventerà sempre più frequente, l’unica strada perseguibile è quella della prevenzione. Per Wannacry, l’unica vera protezione dalla infezione digital è l’eliminazione della vulnerabilità attraverso l’istallazione della patch sviluppata e pubblicata da Microsoft con il Microsoft Security Bulletin MS17-010-Critical. Insomma, bisogna aggiornare Windows al più presto. Ecco alcuni consigli per evitare di compromettere il vostro computer con WannaCry:

  1. Prima di riaccendere il Pc assicurarsi che sia sconnesso da Internet (disconnettere il cavo di rete o disabilitare il WiFi);
  2. verificare che il riavvio avvenga normalmente; una volta che il Pc è acceso, avviare una ricerca sull’hard disk di file con estenzione .wncry (la ricerca deve terminare senza individuare alcun file, se invece ne viene individuato qualcuno non procedere oltre e chiedere il supporto di un esperto);
  3. se la ricerca ha dato esito negativo, chiudere tutte le app aperte e solo successivamente collegarsi a Internet;
  4. col Pc connesso a Internet (e con tutte le app chiuse) aggiornare manualmente l’antivirus a versioni successive al 12 maggio.

WannaCry a parte, ecco quattro regole da seguire per rimanere il più possibile lontani da malware di ogni genere:

  1. La prima: la maggior parte dei file malevoli si contraggono tramite phishing, quindi tramite email. È necessario, capire le email che si ricevono e dunque, fare molta attenzione alle password che si usano.
  2. La seconda: attivare il second checking per gli account di posta, cloud, social (si tratta di uno strumento utile a prescindere dall’account per il quale lo si usa, perché evita intrusioni).
  3. La terza: tenere il sistema operativo sempre aggiornato (WannaCry ne è la prova, considerato che bastava aver scaricato gli ultimi aggiornamenti di Windows per rimanere immuni al ransomware).
  4. La quarta: fare più copie dei file importanti, conservarle su hard disk esterni o memorie USB, e utilizzare anche servizi di cloud computing, così da non essere dipendenti da una sola macchina ed evitare la perdita di documenti in caso di attacchi.

WannaCry appartiene alla categoria dei ransomware, particolari tipologie di malware che bloccano la macchina e chiedono un riscatto (solitamente in bitcoin) per renderla di nuovo accessibile. La strada del riscatto sembra la più immediata ma è anche quella meno consigliabile. Un attacco con ransomware ha origine ignota. È quasi impossibile sapere chi c’è dall’altra parte del tavolo e capire se sta barando. Molto spesso, nonostante il riscatto pagato, la macchina non viene riattivata. Prestate attenzione e se proprio volete difendervi al massimo, un ultimo consiglio è compratevi un secondo o terzo pc e lavorate con più macchine in parallelo: in caso di emergenza almeno non vi bloccate nel lavoro.

 

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InternetSecondo Me

Codice Internet & I Love Internet

In un ottica di sconcerto personale, per le tantissime persone che non possono usufruire dei benefici della banda larga, alimentando sempre quel fenomeno chiamato in gergo “digital divide”, mi è sembrato giusto appoggiare gli obiettivi di questo social network Codice Internet che da un pò di tempo è in rete a disposizione di coloro che vogliono dire la propria sulla situazione “Italia – banda larga”. In sintesi, possiamo posso descrivere questa community, come un gruppo di educati attivisti che vogliono sensibilizzare, attraverso manifestazioni ed eventi, come dicono loro testualmente “l’incremento della digitalizzazione (altro…)

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