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Scuola primaria: tempo pieno a Città Sant’Angelo (Pe)

Come se non bastasse la crisi a martoriare le finanze delle nostre famiglie… Si ci mette anche il mondo della scuola, che non può o non vuole accettare i nostri figli a tempo pieno per permetterci di lavorare in maniera più continuativa. Il problema si ripresenta ancora una volta nel mio comune a Città Sant’Angelo in provincia di Pescara e quest’anno è toccato anche a me subirne le conseguenze. Di fatto, mia figlia Giulia V. a settembre prossimo dovrà frequentare il primo anno della scuola primaria a Marina di Città Sant’Angelo e probabilmente sarò costretto a iscriverla nel comune vicino a Montesilvano (Pe) che da tanti anni attua con successo un servizio a tempo pieno (40 ore settimanali) a chi lo richiede. Sì, appunto, proverò ad iscriverla lì, ma non è detto che riuscirò a farla entrare dato che non sono cittadino di Montesilvano. A Marina di Città Sant’Angelo ed esattamente in via salara, la scuola primaria è una struttura nuova, che ha aperto le sue porte qualche anno fa. Onestamente, siamo orgogliosi di avere una scuola così bella che farebbe invidia a qualsiasi altro istituto. Peccato però non si possa sfruttare al meglio del servizio che da qualche anno oramai, boccia sistematicamente il full time. Una precisazione: gli anni passati hanno visto un numero non sufficiente di iscritti al tempo pieno che hanno portato a non effettuare il servizio. Ma quest’anno i numeri ci sono (25 iscritti) e sarebbe cosa buona e giusta attivarlo per il primo anno. Il problema è abbastanza serio e vorrei porlo all’attenzione dei responsabili politici e a chi deve prendere una decisione in merito. A Città Sant’Angelo c’è la necessità di una Scuola primaria a tempo pieno per i nostri figli. Spero che la mia richiesta sia presa seriamente in considerazione e invito tutte le famiglie interessate a farsi partecipe del problema. Prossimamente faremo in modo di sentirci anche su Facebook per promuovere un incontro con chi può darci una mano. Fatevi sentire e dite la vostra!!
Paolo Garrisi

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Stazione di Montesilvano: il bivacco dei Rom

Ecco come si presenta la stazione di Montesilvano (Pescara) alle ore 6,00 e ogni giorno dal 2005, anno in cui ho iniziato a pendolare col treno per lavoro, la cosa è andata via via peggiorando. Oramai è uno spettacolo quotidiano che farei sinceramente a meno e invece… Rom sparsi dappertutto: sul marciapiede dei binari, all’ingresso della stazione e dulcis in fundo dentro all’atrio dove una volta era possibile usufruire della biglietteria automatica e pagare regolarmente il viaggio del treno. Ora tutto è praticamente inutilizzabile e provare a fare il biglietto è diventata praticamente un’avventura: se riesci ad entrare, devi stare attento a non calpestare la faccia di queste “persone” e semmai hai avuto il coraggio di accedere allora devi procurarti una maschera anti-gas (mi piacerebbe trasmettervi gli odori che si sentono ma non è possibile). Insomma ogni giorno è uno schifo per non parlare anche del servizio che usufruiscono sul treno (non sapevo che i Rom potessero usufruire dei servizi di Trenitalia a titolo gratuito) ma sembra che “Lor Signori”, facciano i comodi loro fregandosene altamente delle istituzioni e delle leggi: non vi sto a spiegare le scenate quando il controllore cerca di farli scendere dal treno regionale. Comunque, spero che qualcuno faccia qualcosa: ho già denunciato la cosa sul sito di Trenitalia augurandomi che presto l’ordine possa tornare anche nella nostra stazione. Perchè se il buongiorno inizia dal mattino, il mio mattino a Montesilvano non è mai un buongiorno!!

Guardate un pò che spettacolo la mattina…

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Colonie estive: occhio a chi lasciate i vostri bambini!

La brutta disavventura che ci è capitata giovedì 1° luglio 2010 sia di esperienza a chi ha intenzione di lasciare i propri figli in mano a colonie estive incompetenti. A noi purtroppo è capitato ma grazie a Dio, io e mia moglie Elena, possiamo ritornare sui nostri passi. Elena lo racconta ancora con fatica perchè oggi è ancora scossa per l’accaduto. Io posso esporre la storia con più tranquillità perchè ero ad Ancona per lavoro e sono venuto a conoscenza di tutto solo dopo che il mio piccolo Emanuele Paolo è ritornato tra le braccia di mia moglie. Ore 11,00 Roberta la titolare della colonia estiva “I tigrotti” della parrocchia di Sant’Agostino di Città Sant’Angelo (Pe) chiama Elena: – “Signora, abbiamo smarrito suo figlio, lo stiamo cercando ma non lo troviamo” – Erano a mare allo stabilimento “Pallino Beach” di Montesilvano (Pe) e in un attimo i ragazzi di questa incompetente colonia hanno smarrito mio figlio Lele di appena 3 anni. Elena insieme ai colleghi di ufficio si sono diretti alla colonia e di qui si sono divisi per cercare il bambino in direzione nord e sud. Posso solo immaginare i sentimenti e i pensieri che sono passati per la testa di mia moglie: – “E se fosse affogato a mare, e se fosse finito in mano a degli zingari male intenzionati??” – Cosa altro puoi immaginare in quegli attimi: solo cose negative. Per farvela breve, dopo due ore e dico due ore di ricerca, la fortuna ha voluto che mio figlio a distanza di 2 km di spiaggia dal Pallino Beach è stato ritrovato agli stabilimenti Tamanaco dalla Delegazione di spiaggia di Montesilvano per mano del Comandante Vincenzo Giordano (Che ringrazio pubblicamente). Il mio bimbo era stato preso in custodia da una famiglia dello stabilimento Tamanaco che si era accorta subito dello smarrimento del mio piccolo. Allertati i carabinieri, questi ultimi hanno chiamato i ragazzi della Delemare di Montesilvano che sono accorsi subito sul posto e hanno riportato tra le braccia spossate dalla fatica di mia moglie, il mio bellissimo Emanuele Paolo. Tutto è finito bene ma ancora oggi mia moglie è affranta dal dolore e di quello che sarebbe potuto succedere a Lele. Per due ore mia moglie ha vissuto uno spavento assurdo provocato dalla leggerezza di presunte colonie estive, messe su senza responsabilità e con molta leggerezza solo ed esclusivamente per guadagnare soldi. I Tigrotti di Città Sant’Angelo (Pescara) della parrocchia di Sant’Agostino e del loro capo Roberta, sono un chiaro esempio di irresponsabilità e inettitudine. Genitori di Città Sant’Angelo non lasciate in mano a questi ragazzi i nostri cari figli!!

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Cuore di maglia, uno stimolo a fare del bene

Tutto ha inizio con una ricerca su Google e con una mail: ed è fatta!! E’ questo il modo in cui ricevo il mio primo contatto con Rossella Roselli, ormai diventata un’amica fidata.
In tutti gli episodi che ci hanno coinvolto insieme per portare dei doni alle popolazioni terremotate dell’Aquila, dobbiamo ringraziare “Cuore di Maglia” perchè ha saputo essere presente là dove c’era bisogno di coprire un bimbo piccolo e perchè ha saputo con le amorevoli attenzioni di Rossella Roselli, portare una carezza alle mamme in attesa.
Ricordo il primo giorno a San Martino d’Ocre (L’Aquila) quando con la “non ancora” mamma Severina consegnammo diversi capi in lana alla maggior parte dei bimbi della tendopoli di San Martino. La mia auto era piena di pacchi e pacchetti confezionati uno ad uno ed immensa fu la felicità di mamme e bambini: in quel momento il dono rispecchiava un altro significato oltre alla materia… e cioè che noi c’eravamo, eravamo lì per consolare e per abbracciare chi in quel momento aveva perso tutto.
Cuore di Maglia e tutte le donne che hanno avuto a cuore la nostra regione, in quei momenti successivi al terremoto rosselladel 6 aprile, ci ha visto interessati anche a Lucoli (Aq) in tendopoli putroppo abbandonate e non seguite come si deve: tanta la disperazione tra quelle famiglie in quei mesi. Eppure io e Rossella non ci siamo mai persi d’animo e abbiamo cercato oltre ai regali in lana, di regalare anche un sorriso ed una carezza a giovani e meno giovani!!
Barisciano e i bimbi degli asili nido e delle suole dell’infanzia o almeno, quello che rappresentavano quei container immersi nella neve. Il freddo e la disperazione di Barisciano, sono stati accantonati grazie alle urla innocenti e di gioia dei bimbi che hanno visto in Rossella e soprattutto in “Cuore di Maglia”, un amica fidata e amorevole, ancora una volta pronta a distribuire i pensieri caldi e colorati alle popolazioni bisognose!!
Onna in provincia dell’Aquila è il simbolo del nostro Abruzzo martoriato. Giustino Parisse è il simbolo delle famiglie falciate dal mostro del 6 aprile 2009. Il Signore ha aiutato me e Rossella a essere presenti anche lì. Quello è stato un giorno molto particolare per noi, perché non è facile esprimere cordoglio a chi ha perso tutto, non è facile rincuorare un papà che ha visto partire per sempre i suoi due ragazzi. Vite spezzate in una notte d’aprile che non ha lasciato scampo nei cuori di chi non sarà più genitore, di chi non aspetta altro di riabbracciare nel cielo la propria prole. Giustino è stato un insegnamento per noi e di questo dobbiamo ancora una volta ringraziare Rossella e le benefattrici di Cuore di Maglia!!
Non è semplice fare del bene e non sempre veniamo capiti quando doniamo noi stessi per gli altri. Ma bisogna farlo perché è una necessità di chi vuole aiutare e rendersi disponibili a volte diventa una priorità per chi sente di dover fare qualcosa. E quel qualcosa ha riunito gente lontana per un pensiero comune: aiutare con un lavoro amorevole chi ha avuto e chi avrà bisogno!! Grazie di esserci “Cuore di Maglia” Continua così “Cuore di Maglia”, continua così!!

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I nuovi deportati: noi, i pendolari del treno regionale 12018

Ore 6,02 di oggi 12 marzo 2010. Come ogni mattina da 5 anni a questa parte, percorro la tratta adriatica con i mezzi messi a disposizione da quel sistema tutto pane, amore e fantasia, chiamato Trenitalia o anche Ferrovie dello stato. Treno regionale 12018 delle 5,55 da Pescara centrale ad Ancona: è un pò di mesi che prendo questo mezzo per raggiungere il mio posto di lavoro. All’inizio fu l’intercity delle 6,30. Poi divenne Eurostarcity e poi, grazie ai prezzi degli abbonamenti diventati esorbitanti, sono passato a prendere il regionale. Appunto questo regionale. Fino ad ora non mi ero mai lamentato del servizio: sapete lavorando in marina ho viaggiato con mezzi pegiori di questo. Ma onestamente stamattina è stato toccato il massimo: sì il massimo dello schifo. In poche parole vi dirò come si è presentato il 12018: lercio che più lercio non si può (i pannolini pieni di merda di mio figlio, sono più sopportabili), un fetore di piscio dalla prima all’ultima carrozza, sporcizie e polvere dappertutto (non me lo sto inventando: sono allergico alla polvere e stamattina ho proprio sofferto), le ultime 2 o 3 carrozze piene di acqua (forse venivano da venezia??) e riscaldamento… sì riscaldamento: una chimera nel vero senso della parola. Forse non tutti mi crederanno ma io ho fotografato questo scempio stamattina, certo che qualcuno potrà commentare e darmi ragione. Purtroppo le cose non cambieranno di certo ma spero che qualche dirigente si metta la mano nella coscienza e metta al servizio di noi gente che lavora, un treno più decente e decoroso.

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Risorge il Balena Bianca Multiclub

Il Balena Bianca Multiclub di Marina di Città Sant’Angelo (Pescara) tornerà a vivere. E’ da circa una settimana che hanno iniziato i lavori di pulizia del mitico locale abruzzese che ha tanto allietato le serate di noi ragazzi degli anni 80. Le sue piste da bowling, il ping pong, i videogames, la pizza ordinata al computer (anche se faceva schifo e puntualmente non arrivava mai), Vincenzo Olivieri e le sue seratine. Che dire: sono contento che siano iniziati i tanto sospirati lavori di messa in ordine di quello che oramai era diventata la “Piscina sotterranea del comune di Città Sant’Angelo” nonchè un’ oasi ricca di flora e fauna (topi, ratti e mucillagine). Mancava solo che diventasse simbolo dell’ Unesco come patrimonio dell’umanità: uno schifo!! Comunque A. S., uno dei 4 soci che ha rilevato la struttura e che ho incontrato proprio l’altro ieri davanti all’ingresso della Balena, non si è sbilanciato sul futuro uso a cui i locali saranno adibiti. La cosa importante è che venga risanato tutto e che la sporcizia venga tolta una volta per sempre. Poi se dovesse rinascere una “Balena Bianca Multiclub 2.0” tanto di guadagnato: sapremo sicuramente dove andarci a divertire il sabato sera a Città Sant’Angelo. Voi di Città Sant’Angelo, adesso, dove passate le vostre seratine??

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Il mio punto su Sanremo 2010

Vederlo o non vederlo ma come al solito la risposta è sempre la stessa o andare fuori di casa o guardare quello che c’è in tv purtroppo. Eppure quest’anno la sorpresa: il 60° festival della canzone italiana è stato uno spettacolo gradevole da guardare ed ascoltare. Sarà stata la Antonella Clerici che con quel suo modo di fare “ruspante” ha reso Sanremo 2010 uno show semplice e diretto; saranno state le canzoni che devo dire la verità, sono state molto orecchiabili e belle. Comunque senza dilungarmi tanto vi dico la mia personale classifica (evito la numerazione e mi limito a dire le mie canzoni preferite, tutte secondo me di pari livello)

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Saluti paologarrisi.com

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Lo Squash: a me mi piace

Con l’arrivo del nuovo anno e la fine delle feste natalizie, facciamo tutti i conti con la bilancia. Anche con me quest’anno quell’aggeggio infernale segna chili è stato poco clemente facendomi vedere “i numeri” accumulati tra dicembre e gennaio. Oltre ad una dieta quest’anno ho deciso di dedicarmi ad una attività sportiva: il calcio non fa per me, il tennis no, la palestra è noiosa. Cosa fare?? Mia moglie Elena mi ha parlato della sua mini avventura a squash all’Unicentro a Montesilvano (Pescara) di qualche anno fa e mi son detto, perchè non provare?? Ragazzi mi trovo alla mia terza lezione col maestro federale Sergio Vizioli e posso assicurarvi che se cercate uno sport avvincente, che dia 001sfogo allo stress accumulato a lavoro, allora non posso che consigliarvi lo squash. Armato di scarpe da tennis con la suola chiara, racchetta speciale da squash mi sono cimentato in questa attività sportiva che mi sta dando tante soddisfazioni. Non sono un esperto ma voglio darvi le ragioni per cui secondo me andrebbe praticato:
1) Ambiente protetto dai rigori dell’inverno e quindi praticabile sempre;
2) Ragazzi il campo è piccolo ma si corre e si scappa da morire;
3) Divertentissimo, specie quando riesci a fare punto all’avversario 😉
4) Relativamente economico (nel mio caso un pacchetto di 10 lezioni col maestro Sergio Vizioli mi costano 170 euro) ma vi giuro le valgono tutte;
5) Sergio ha appena compiuto 63 anni la scorsa settimana ma è un bluf: è un falso anziano specie quando fa volare quella pallina dove dice lui;
6) L’Unicentro di Montesilvano è un centro sportivo polivalente molto professionale e confortevole e devo dire la verità che mi sono sentito subito a mio agio.
Insomma se volete un’alternativa al solito pallone, alla noiosa palestra o altro venite a chiedere informazioni e a fare una prova. Secondo me non fa mai male e poi se magari diventiamo bravi e riusciamo ad organizzarci potremmo inventare anche dei mini tornei interni e sfidarci.
Se volete avere informazioni contattate direttamente il maestro Sergio Vizioli al numero di cellulare 338 4092723 e dite che avete letto l’articolo sul mio blog: in regalo una sfida col sottoscritto e chiaramente il campo lo paga Sergio… Saluti a tutti!
Vi do alcune notizie sulle regole dello squash che potrete facilmente reperire dal sito del centro sportivo Unicentro.it

Il Campo
Ha pareti preferibilmente in muratura e pavimento in parquet. La linea di delimitazione superiore tracciata in alto nella parete frontale scende in quelle laterali sino alla parete posteriore in cristallo. La linea di delimitazione inferiore è costituita da uno zoccolo di latta denominato TIN. La linea di demarcazione di servizio è posta quasi a metà tra le due linee precedenti.

L’Attrezzatura
L’abbigliamento è quello normale del tennista, la “suola” in gomma delle scarpe, deve essere chiara e sempre pulita. La racchetta, di lunghezza complessivamente uguale a quella del tennis, ha un tondo più piccolo ed un manico più sottile. La palla pesa circa 23 grammi e contiene al suo interno una goccia d’acqua, per effetto del palleggio iniziale si riscalda accentuando la sua capacità di rimbalzo.

002L’Allenamento
Tutti gli sport comportano rischio e lo squash non fa eccezione. E’ quindi opportuno essere in forma per praticare lo squash, più che giocarlo per essere in forma. Essenziale pertanto è un allenamento graduale, in palestra e con attrezzi, sotto sorveglianza medico-sportiva. Evitare inizialmente le competizioni impegnative. Lo squash consente tuttavia di raggiungere una forma smagliante sia sul piano muscolare che dei riflessi nervosi, forma che puù essere mantenuta anche d’inverno, dato che si gioca in locali chiusi e confortevoli.

Il Punteggio
Un incontro si disputa al meglio dei 3 o 5 giochi. Il giocatore che per primo raggiunge i 9 punti vince un gioco. In caso di 8 pari, il ricevente può scegliere di allungare il gioco a 9 o 10 punti.

Come si conquistano i punti
I punti possono essere conquistati solo dal battitore (come nella pallavolo). Per ogni colpo vincente si aggiudica un punto. Quando il battitore sbaglia, il servizio passa all’avversario, senza cambio di punteggio.

Il Servizio
E’ il sorteggio a designare chi batterà per primo. Il battitore continua a servire finchè non perde il colpo e il servizio passa all’avversario. Il battitore è libero di iniziare a servire scegliendo il box, ma una volta segnato un punto deve alternare i box.

Come si serve
La palla deve essere indirizzata direttamente contro la parete anteriore fra la linea mediana e quella alta di fuori campo. Salvo che non venga presa al volo, essa deve ricadere sul pavimento nel quarto posteriore opposto a quello del battitore. Il battitore ha a disposizione una sola palla di servizio. Il battitore perde il servizio quando la palla termina nelle zone di ‘out’, oppure quando colpisce una parete laterale prima di quella frontale, oppure quando la palla cade a terra senza essere colpita dal battitore.

Il Gioco
Dopo un servizio valido, i giocatori colpiscono alternativamente la palla sino a che uno dei due commette un errore. La risposta è valida quando la palla, prima che abbia rimbalzato più di una volta sul pavimento viene rilanciata in maniera corretta in modo che colpisca la parete anteriore del campo sopra la linea della limitazione inferiore e sotto quella superiore, senza prima toccare il pavimento o uno dei giocatori.

Interferenze003

Dopo aver colpito la palla, il giocatore deve fare ogni sforzo per non intralciare l’avversario: lasciandogli buona visibilità, possibilità di movimento verso la palla e spazio per effettuare il colpo. Un intralcio non giustificato viene penalizzato indipendentemente dalla sua volontarietà. In caso di impedimento il giocatore che ritiene di essere stato danneggiato, puù richiedere che la palla venga rigiocata (“let”).

Let
Ogni volta che si abbia il minimo dubbio di poter colpire l’avversario con la racchetta o con la palla, oppure ogni volta che l’accesso alla palla risulti impedito, si interrompe il gioco e si serve un’altra palla.

Come si prepara il colpo
La gamma dei colpi è simile a quella del tennis. Data la limitatezza dello spazio e la vicinanza tra i giocatori, il colpo non deve essere preceduto da movimenti eccessivamente ampi.

Palle non valide
Non sono valide le palle che colpiscono il soffitto o che vanno oltre la linea superiore e inferiore di demarcazione dell’out o sulle linee stesse o quando toccano il pavimento prima di aver raggiunto la parete frontale.

La Posizione Migliore
E’ consigliabile che il giocatore, subito dopo aver colpito la palla, cerchi di raggiungere rapidamente il centro del campo da dove si controlla meglio l’andamento del gioco.

La Palla è in Gioco
B ribatte la palla servita da A, il quale più farla rimbalzare una volta sul pavimento oppure colpirla al volo. Qualsiasi palla che tocchi due volte il pavimento non è più giocabile.

Gioco Indiretto
Non necessariamente la palla deve essere mandata direttamente sulla parete frontale. B, in questo caso, la fa passare per la parete laterale. A, deve colpirla prima che tocchi due volte il pavimento.

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Angeli della PatriaSecondo Me

Addio Vincenzo…

“E dai non scherzare, possibile mai??? Ma che dici, non ci credo!!” E invece la realtà pesa come un macigno e il mio amico-collega Fabrizio da ieri non fa altro che confermarlo: Vincenzo Sorrentino se n’è andato. Incidente stradale in una strada romana mentre si dirigeva al lavoro con lo scooter. Lascia moglie e due figli di 8 e 4 anni. Giusto due parole per ricordare Vincè, il passato insieme. Ricordo l’arrivo a Mariscuola Taranto per il vincenzo_sorrentinocorso Imrs nel settembre 2001. Di lì a poco la tragedia dell’11 settembre a New York. Ricordo i nostri stati d’animo per la sciagura e i primi commenti nella stanzetta. Ricordo le bellissime partite con la Playstation a quei giochi che ti piacevano tanto Pes e legacy of Kain. Ricordo che eri felice perchè era nato tuo figlio. Ricordo le tue guance rosse e la tua voce incisiva. La tua intelligenza e i tuoi capelli nerissimi. Ricordo le serate a mangiare la pizza e vedere le partite di calcio. Ricordo la tua bontà e la tua sensibilità. Vincenzo che dire, non ho altre parole. Spero che la tua famiglia superi presto questo duro momento. Da parte mia e dei tanti colleghi della Marina Militare credo si innalzi unanime un grosso in bocca al lupo. Addio Vincè, presto arriveremo anche noi a farti compagnia. Ciao Frà… Articolo tratto da ilmessaggero.it di oggi: Cane taglia la strada, muore motociclista sulla Braccianense. Era a bordo di uno scooter quando all’improvviso gli ha attraversato la strada un cane. Inutile il tentativo di evitarlo. Nello scontro ha perso la vita sia il 37enne, originario di Napoli, che il cane. L’uomo è stato trasportato all’ospedale di Bracciano, ma è morto poco dopo. L’incidente è avvenuto poco prima delle 8 all’altezza del chilometro 12 della via Braccianense in direzione fuori Roma. Il tratto di strada interessato è stato chiuso fino a 9.50 per consentire i rilievi.

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Il mio Capodanno 2010

Un Capodanno 2010 all’insegna dell’amicizia e della serenità a Città Sant’Angelo (Pescara). Con la mia famiglia e i miei amici quest’anno abbiamo affittato un asilo nido a marina e tutto si è svolto liscio come l’olio: 11 coppie per un totale di 22 bambini, hanno animato una serata memorabile anche grazie all’ausilio di un karaoke sul mio notebook ed un proiettore di Ivan Cocco. Ecco le foto che da sole racconteranno il nostro Capodanno 2010.

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