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Concorsopoli delle divise, le raccomandazioni si evolvono

C’era una volta la semplice raccomandazione: il bigliettino in fase di esame che ti permetteva di passare qualche domanda al quiz. Una volta c’era il dottore amico di famiglia che ti aiutava a passare le visite mediche. Una volta c’era l’amico influente che con la telefonata ammorbidiva i membri della commissione. Una volta c’era l’amico dell’amico che con la damigiana di vino, le bottiglie dell’olio e qualche caciotta di formaggio ti aiutava a passare lo psicologo. Queste cose non sono sparite, esistono ancora ma il sistema si è evoluto e i quiz, nell’era digitale arrivano già con le risposte pronte direttamente agli interessati sul loro smartphone e sicuramente le famiglie non avranno investito una semplice damigiana  di vino e qualche forma di formaggio ma hanno speso una barca di soldi.

Le ultime storie che riguardano il fenomeno “Concorsopoli delle divise” e dove la magistratura ha aperto un filone di inchieste si concentrano nel concorso della Polizia per 559 agenti del 13 maggio 2016: neanche un errore, 80 domande e altrettante risposte esatte. Test superato con il punteggio massimo per ben 194 concorrenti. In 134 hanno sbagliato un singolo quiz e 93 soltanto due. Qualcuno cominciò a sospettare e quando poi si venne a sapere che i concorrenti geni provenivano quasi tutti dalla Campania, e che in particolare 180 di loro risiedono ad Aversa e dintorni, il dubbio è diventato sospetto. Il capo della Polizia Gabrielli ha deciso di annullare il concorso, che ora è ripartito con una nuova commissione e con risultati che non inducono a sospetti. Inchieste sono in corso presso le procure di Roma, Napoli e Napoli nord su queste procedure concorsuali. Solo nel capoluogo partenopeo, si indaga su nove diversi concorsi, tra esercito, carabinieri, polizia e guardia di finanza. E’ vero, i concorsi per entrare nelle forze dell’ordine o nelle forze armate rappresentano una delle vie principali per trovare lavoro, soprattutto nel pubblico impiego e centinaia di migliaia di giovani ogni anno cercano di sistemarsi in questo modo.

Ma non è giusto vincere i concorsi pubblici così, anche perchè molte famiglie si indebitano fino al collo per far superare i concorsi e molto spesso i risultati non arrivano. Poi su questo settore si è sviluppato un giro d’affari milionario: case editrici specializzate, scuole di formazione, ex militari che offrono servizi di assistenza vario. E poi naturalmente truffatori che offrono a prezzi variabili ogni tipo di aiuto: si va dalla garanzia di promozione, alla raccomandazione su una singola prova. In qualche caso, arrivano a fornire anche le risposte esatte per i quiz. Conviene allora mettersi a studiare e far uscire i risultati con l’impegno e la dedizione. La selezione esiste ed è giusto che venga messa in pratica in maniera onesta. Forse così vedremo con le divise persone più preparate che non parleranno sempre e solo in dialetto.

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Abruzzo PeopleIn EvidenzaSecondo Me

Occhiolino, divertire divertendosi

Due ragazze simpaticissime, una telecamera e tanta voglia di divertire divertendosi, semplice come mangiare un arrosticino, o forse no! Questo è quello che mi è passato in mente vedendo il video di Aurora di Benedetto e Veronica Larosa, la prima abruzzese e la seconda romana, in arte Occhiolino. Le ho conosciute semplicemente così, con un video postato su Facebook dall’ amico Angelo Rapposelli che di cose abruzzesi ne capisce sicuramente molto più di me. Di fatto il loro video “Venite in Abruzzo” è una promozione a visitare la nostra regione ma la schiettezza, l’allegria e l’effervescenza con cui girano le scene nei posti che noi abruzzesi amiamo (tra i tanti “La Nave di Cascella” sul lungomare di Pescara) ne fa sicuramente un video da vedere e rivedere in qualsiasi occasione, un modo per farsi due risate in compagnia e in allegria.

E poi c’è lui… il protagonista incontrastato delle nostre tavole: l’arrosticino. Come non amare il modo in cui Aurora e Veronica ci spiegano come mangiarlo: schietto e diretto che colpisce dritto il segno. Certo, dietro tutta questa spensieratezza  c’è un lavoro fatto di orgoglio e impegno che merita essere citato tra i miei post. Sì perchè Aurora e Veronica, in arte Occhiolino, si definiscono due attrici e teatranti che si cimentano in video divertenti e riflessivi che rispecchiano il mondo di oggi: un mondo fatto di mille problemi e guai internazionali tra terrorismo, venti di guerra e immigrazione ma fatto (grazie a Dio) anche di leggerezza e risate.

Visitate i loro social e fate sapere loro cosa ne pensate. Per me un grande e bello “Mi piace” per il loro lavoro. Continuate così 😉

Occhiolino Facebook

Occhiolino YouTube

Occhiolino Instagram

occhiolino_auroradibenedetto_veronicalarosa_logo

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Abruzzo PeopleIn EvidenzaSecondo Me

Comitato di quartiere a Città Sant’Angelo per la sicurezza

Nei tempi di oggi, dove la sicurezza oramai è poca ed è diventata più una cronaca quotidiana da leggere sui giornali, dove non si fa altro che sentire fatti spiacevoli che partono dalle rapine, alle uccisioni, per poi passare agli stupri e alle inciviltà varie è giusto evidenziare le iniziative di quelle persone che fanno del benessere della collettività uno scopo importante e da perseguire fini in fondo, anche con l’utilizzo di mezzi e forze proprie. Il Comitato di Quartiere di Città S.Angelo (Pescara) è un gruppo che si è costituito a fonte umano, zona Iper, a causa dei continui furti che si stavano e che purtroppo continuano a verificarsi nella zona.

E’ un gruppo che usa principalmente whatsapp e dove tutti i residenti possono farne parte, per cercare di passare informazioni del tipo auto sospette e furti. La nostra iniziativa nella contrada di fonte umano ha dato grandi risultati, e permettere di tracciare anche il percorso di alcuni ladri riuscendo a farli fermare dai carabinieri e di recuperare molte auto rubate. Con il passare del tempo il comitato di quartiere di Città S.Angelo (Pescara) ha attivato anche un servizio di ronda, ovvero un mezzo privato a disposizione che si reca sui posti dove avvengono le segnalazioni. Il tutto senza fini di lucro. Il progetto a fonte umano ha funzionato così tanto (tante persone fanno parte del gruppo whatsapp e tante ancora se ne aggiungono ogni giorno) che si è pensato di creare quattro grandi gruppi (di cui uno è quello di “Marina” cui faccio parte), in modo da poter sorvegliare non solo la contrada ma tutta la città.

Notevole è da ricordare soprattutto lo sforzo degli organi amministrativi della Città (il Sindaco Gabriele Florindi fa parte del gruppo ed è costantemente informato degli eventi) e degli organi preposti alla Pubblica sicurezza (in primis i Carabinieri di Città Sant’Angelo) che raccolgono quotidianamente le segnalazioni delle persone e agiscono di conseguenza.

Insomma un grande aiuto di collaborazione per cercare di risolvere il problema della sicurezza nella nostra città. Per info e per fare parte dei rispettivi gruppi di zona del Comitato di quartiere, contattate via whatsapp l’amministratore del gruppo C.D.Q. Francesco al numero di telefono 320.6662939.

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InternetSecondo Me

Blue whale meglio non parlarne (aggiornamento)

A volte mi stupisco come una categoria di persone intelligenti come i giornalisti, non capiscano quando non è il caso di parlare di alcune cose. Così come si parla “in maniera misurata” dei jihadisti e i foreign fighters il cui fenomeno di morte esiste e sarà difficile debellare, sarebbe il caso di controllare il modo di parlare anche del fenomeno “Blue Whale” o balena blu che ultimamente non fa altro che apparire in tutte le cronache dei giornali e blog.

Il Corriere della sera con l’articolo del 17 maggio 2017 riassume in diverse schede la “leggenda” blue whale nata addirittura anni fa, riportata in auge dal servizio de Le Iene di Italia Uno e che avrebbe provocato centinaia di presunti morti in Russia, in gran parte ragazzi con problemi psichici. Non mi sento di dire SI’ esiste oppure NO non esiste tale fenomeno. Oggi addirittura in un articolo de Il Messaggero dice che anche a Pescara c’è stato il primo tentativo di persona che ha provato a suicidarsi, per fortuna salvata in extremis dalle amiche e ora in cura presso l’ospedale Salesi di Ancona con evidenti lesioni agli avambracci (lesioni riconducibili alla pratica della balena blu).

Non so cosa pensare. Sicuramente questa è la parte marcia di internet, visto che tutto, sembra, si sviluppa dal web. Proviamo a non parlarne e proviamo a risolvere la situazione: ai genitori come me mi sento di dire, fate particolare attenzione ai vostri figli, ceracate di capire cosa passa loro per la testa e sentitevi in dovere anche di controllare i loro smartphone e account social, cercando di sorvegliare al massimo i loro profili. Per il resto spero che blue whale torni ad essere solo una bellissima creatura che vive i nostri mari, e non un circuito di morte sociale troppo ingrandito dai media. Me lo auguro!!

Aggiornamento del 22 maggio 2017

Ore 00:40. Ho rivisto il servizio di Matteo Viviani delle Iene di Italia Uno e penso proprio di ricredermi sulla possibilità che la Blue Whale sia una bufala. Nell’ultima intervista della puntata delle Iene di stasera (vai al servizio) Viviani chiede conferme alla Dott.ssa Elisabetta Mancini della Direzione Anticrimine della Polizia di Stato. Purtroppo la dirigente conferma che la blue whale esiste, non è una bufala, è tutto vero e bisogna fare qualcosa per sorvegliare i nostri figli. Come dice la dirigente alcuni casi in Italia, tra cui una ragazza di 13 anni arrivata al 50° giorno è stata salvata in extremis, dall’ultimo fatale atto (ora è in ospedale). Alcuni consigli: segni sul braccio tipo come se fossero di autolesionismo, comportamenti strani, partecipazione a gruppi social dubbi, sono segni di contatto col macabro gioco. Insomma è giusto parlarne e bisogna vigilare sui piccoli e tenerli sott’occhio, senza però stressarli. Speriamo di essere abbastanza svegli!!

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In EvidenzaNewsSecondo Me

Vaccini obbligatori nella scuola, è giusto farli (aggiornamento)

Penso sia giusto fare i vaccini per essere ammessi alle scuole ed è giusto parlarne perchè oggi non viviamo più in un territorio in cui ci sono solo italiani. Infatti se tu entri nella classe dei miei figli ci sono tanti bambini extracomunitari che vuoi perchè hanno un contesto sociale e sanitario diverso dal nostro, possono essere portatori di varie patologie, senza neanche saperlo, e iniziare un processo di trasmissione irrefrenabile. E infatti arrivata nella giornata di oggi la proposta del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, di rendere obbligatori determinati vaccini ad iniziare dalla scuola elementare (scuola primaria), la trovo giusta sotto tutti i punti di vista. Da papà, mi rendo conto che è arrivato il momento di preservare la nostra salute perchè stanno ritornando malattie e virus che non sentivo da tempo: vaiolo, morbillo, tubercolosi, hiv-aids, ebola, scabbia e infestazioni cutanee, sono solo alcune delle manifestazioni sanitarie secondo me acutizzate dai fenomeni migratori e della presenza incontrollata dei cittadini stranieri sul nostro territorio. Quindi parlare di vaccini obbligatori nelle nostre scuole penso che sia quasi naturale: la ministra della Salute ha detto di avere già pronto un testo di legge con un ampliamento delle vaccinazioni obbligatorie indicate dal ministero. “L’ho mandato al presidente del Consiglio – ha detto – e lo porterò in Consiglio dei ministri“. Segno che dalle parti del ministero della Sanità si intende procedere in modo tempestivo. Ma immediatamente è arrivato lo stop della collega della Scuola, Valeria Fedeli: il testo va concordato, per salvaguardare il diritto allo studio. Risultato, il solito scontro tra le parti politiche per prendere una decisione.

Nel testo proposto dalla Lorenzin ci sono già dei punti fermi: ogni anno il ministero dovrà dare una lista dei vaccini che riterrà obbligatori per l’iscrizione a scuola sia per i nuovi iscritti che per coloro che frequentano già l’asilo o la scuola. Ad oggi le vaccinazioni obbligatorie sono quelle antidifterica, antitetanica, antipoliomelitica e antiepatite virale B. E’ possibile che diventeranno obbligatori anche i vaccini oggi raccomandati, come quelli contro l’haemophilus B, il morbillo, la parotite, la rosolia, il pneumococco e il meningococco C.

Come si renderanno effettive queste regole? In pratica i genitori o le Aziende Usl di competenza probabilmente dovranno presentare al dirigente scolastico un certificato vaccinale al momento dell’ammissione. Al dirigente scolastico potrebbe spettare invece il compito di valutare se il bambino ha effettuato i vaccini obbligatori. In caso di esito negativo verrebbe di fatto non autorizzata l’iscrizione.

Spero proprio che queste regole siano subito messe in pratica perchè il mondo sta cambiando e specie nel nostro Bel Paese, oramai diventato crocevia di razze e popolazioni, si stanno manifestando grosse rotture degli equilibri sanitari.

Aggiornamento del 20 maggio 2017.

Il Consiglio dei Ministri con decreto legge rende obbligatorie le vaccinazioni per l’iscrizione ad asili nido e scuole materne, quindi nella fascia d’età 0-6 anni. Ma l’obbligo riguarderà, in maniera diversa anche elementari, scuole medie e primi due anni delle superiori, cioè fino ai 16 anni dei ragazzi. Dure sanzioni per questo ultimo caso: multe per i genitori che andranno da 500 a 7.500 euro. E non solo, poi il genitore che violi l’obbligo di vaccinazione è segnalato dalla ASL al Tribunale dei Minorenni per la sospensione della potestà genitoriale.

Ecco le vaccinazioni obbligatorie per legge inserite nel Piano nazionale di prevenzione vaccinale vigente (età 0-16 anni):

  1. anti-poliomelitica;
  2. anti-difterica;
  3. anti-tetanica;
  4. anti-epatite B;
  5. anti-pertosse;
  6. anti Haemophilusinfluenzae tipo B;
  7. anti-meningococcica B;
  8. anti-meningococcica C;
  9. anti-morbillo;
  10. anti-rosolia;
  11. anti-parotite;
  12. anti-varicella.

Importante da segnalare che le vaccinazioni possono essere omesse o differite solo in caso di accertato pericolo per la salute, situazioni documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta. In caso di violazione dell’obbligo vaccinale ai genitori esercenti la responsabilità genitoriale e ai tutori è inflitta la sanzione amministrativa pecuniaria che va da 500 a 7.500 €. Le sanzioni vengono irrogate dalle Aziende Sanitarie. Anche nella scuola dell’obbligo, il dirigente scolastico è tenuto a segnalare alla ASL competente la presenza a scuola di minori non vaccinati. La mancata segnalazione diventa omissione di atti d’ufficio punito dall’art. 328 c.p. Il genitore o l’esercente la potestà genitoriale sul minore che violi l’obbligo di vaccinazione è segnalato dalla ASL al Tribunale dei Minorenni per la sospensione della potestà genitoriale.

Non possono essere iscritti agli asili nido ed alle scuole dell’infanzia, pubbliche e private, i minori che non abbiano fatto le vaccinazioni obbligatorie. Se dovesse accadere, il dirigente scolastico segnala, entro 5 giorni, alla Azienda sanitaria competente il nominativo del bambino per l’obbligo vaccinale.

Nella scuola dell’obbligo, i minori che non sono vaccinabili per ragioni di salute sono di norma inseriti dal dirigente scolastico in classi nelle quali non sono presenti altri minori non vaccinati.
Se un bambino ha già avuto le patologie indicate deve farsi attestare tale circostanza dal medico curante che potrà anche disporre le analisi del sangue per accertare che abbia sviluppato gli anticorpi.

A decorrere dal 1° giugno 2017 il Ministero della Salute avvierà una campagna di sensibilizzazione per la popolazione sull’importanza delle vaccinazioni per la tutela della salute: il Ministero della salute e il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca promuoveranno, dall’anno scolastico 2017/2018, iniziative di formazione del personale docente ed educativo e di educazione delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti sui temi della prevenzione sanitaria e in particolare delle vaccinazioni.

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In EvidenzaNewsSecondo Me

Divorzio, cambiano le regole degli assegni familiari

Finalmente dopo 30 anni la Cassazione cambia la regola sull’assegnazione dell’assegno divorzile (c.d. assegno familiare). In caso di divorzio non conta più il tenore di vita matrimoniale ma l’autosufficienza economica e indipendenza del coniuge che lo richiede. Che vuol dire? Vuol dire che fino ad oggi il matrimonio era diventato una sorta di assicurazione per la vita. Ora forse non più. Faccio un esempio: io (donna) mi sposavo il riccone di turno, poi per un motivo “x” mi separavo e siccome il mio tenore di vita con il riccone era 100, ora che mi separo mi spetta un assegno familiare di 100. In poche parole, tu partner sai lavorare e allora lavora!! Non sperare in di campare dietro le spalle di qualcuno!!

Eh no, ora non è più così. La Cassazione in merito al divorzio tra Vittorio Grilli, ex ministro all’economia del governo Monti e l’ex moglie, una imprenditrice americana, ha respinto la richiesta di assegno di lei non perchè sia ricca e benestante (mentre il marito ha avuto un abbassamento dei redditi) ma la circostanza dei tempi ormai sono cambiati e occorre sottintendere il matrimonio come atto di libertà e di autoresponsabilità e in quanto tale anche dissolubile (può finire). Quindi dice la Cassazione non si può conservare il tenore di vita matrimoniale.

In poche parole ora il matrimonio si estingue non solo sul piano personale ma anche su quello economico.

Gli indici principali che la Cassazione ha individuato per valutare l’indipendenza economica di un ex coniuge sono:

  • Possesso di redditi e di patrimonio mobiliare e immobiliare;
  • Capacità e possibilità effettive di lavoro personale (a meno che il patner richiedente assegno non abbia problemi fisici e  mentali, può lavorare tranquillamente);
  • La stabile disponibilità di un’abitazione.

Finalmente si ragiona e si da una forte sterzata a favore del buonsenso e dell’intelligenza. Per cui forse ora un povero partner che doveva pagare fior fiore di assegni e ridursi sul lastrico, e magari dormire sotto un ponte per pagare i debiti, forse e dico forse pagherà per il giusto, così come si fa nel resto d’Europa nei quali l’assegno divorzile dipende essenzialmente dai patti prematrimoniali. Ed è una cosa giustissima. Bisogna parlarne e decidere bene da persone mature cosa essenzialmete riconoscere e riconoscersi alla fine di un matrimonio.

Ripeto: buonsenso e solo buonsenso!!

Speriamo bene!!

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Abruzzo PeopleIn EvidenzaSecondo Me

Carlo Di Renzo è Campione d’Europa di Biliardo

Ancora una volta il cielo di Germania si tinge d’azzurro. Questa volta a fare festa agli Europei di Biliardo (specialità 5 birilli) che si sono svolti a Brandeburgo (Germania) dal 28 aprile al 5 maggio 2017 è la squadra italiana composta da Matteo Gualemi, Andrea Quarta, Antonio Buta e dal nostro abruzzese/pescarese/montesilvanese doc Carlo Di Renzo (insieme alla preziosa riserva Riccardo Belluta). Un percorso sportivo quello della nostra nazionale iniziato battendo in successione: Belgio, Danimarca, Spagna, Svizzera e nuovamente la Danimarca (con un unico set perso nei gironi eliminatori proprio con la Danimarca), battuta poi in finale con un secco 3-0.

Ma chi è Carlo Di Renzo? Carlo Di Renzo lo conosciamo tutti nei dintorni di Montesilvano (Pescara) per il famoso ristorante di pesce “Da Carletto” un piccolo ed accogliente angolo dove si possono gustare i sapori e le tradizioni marinaresche pescaresi. Ma Carlo Di Renzo non ha solo coltivato la passione per la buona cucina. Ha sempre avuto un occhio particolare al mondo del calcio, diventandone un attento osservatore e scopritore di talenti. Da gennaio di quest’anno è anche iscritto al registro dei procuratori sportivi della FIGC. Calciatori come Keba Coli, giovane promessa della primavera della Roma, Lorenzo Del Pinto, Ivan Speranza e Antonino Ragusa si annoverano nella lista di Carlo Di Renzo. E il biliardo? Chi lo sa come e quando è nata questa passione ma di certo i risultati si sono visti… Eccome!! Molte le qualità che lo distinguono. Per chi lo conosce personalmente spiccano l’autocontrollo, la determinazione e la gentilezza e nonostante i vari problemi della vita (anche Carlo ha avuto i suoi), lui è sempre lì nel suo ristorante a regalarti un sorriso ed una pacca dietro le spalle.

Gli ho fatto alcune domande e lui come sempre ha trovato il tempo di rispondermi.

Come nasce questa tua passione per il biliardo?

La passione nasce in un bar vicino casa dove c’erano tutti i grandi che giocavano ed io mi mettevo li a 13 anni a vederli cercando di imparare qualcosa. Come un amore a prima vista è una cosa che mi ha colpito subito e che mi ha affascinato.

Come riesci ad incrociare i tuoi interessi tra imprenditoria, agente sportivo e biliardo?

Il biliardo resta e resterà sempre una passione. Do la priorità a tutte le mie attività professionali ma poi quando mi avanza un’ora durante la settimana vado a tirare due steccate in modo da allenarmi un pochettino.

Come vivono i tuoi famigliari questa vita in cui non ci si annoia mai?

La mia famiglia mi appoggia in tutto e per tutto. I miei sopportano tutto specie quando ci sono queste competizioni importanti e cercano di starmi vicino e darmi la possibilità di impegnarmi. Io sono comunque una persona che non riesce a stare ferma, quindi ho bisogno sempre di muovermi, di nuovi stimoli ed esperienze, sempre per poter dare il massimo di me.

Ultima domanda Carlo, il tuo prossimo appuntamento nel biliardo?

Il prossimo appuntamento sarà a Sant’Antonino di Susa (Torino) per l’ultima prova del circuito professionistico. (Biliardo Tour Professionisti/B.T.P. il 14 e 15 Maggio 2017 ndr)

Per questo ti meriti un grosso in bocca al lupo Carlè!!

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In EvidenzaSecondo Me

Legittima difesa, a casa mia mi difendo come credo

E’ sacrosanto difendersi “in qualsiasi maniera” in casa propria quando si viene attaccati da ladro o zingaro che sia.

Questo è quello che penso io. E finalmente in questi giorni incalza la discussione per rivedere e correggere in Parlamento una legge schifosa che ha dato dei veri e propri calvari a persone che per difendersi hanno reagito contro i malviventi in casa propria, ferendoli o uccidendoli. Ma si può?? Cioè, tu bastardo entri in casa mia o nel mio negozio, vuoi derubare o vuoi abusare sessualmente i miei cari o chiunque sia li a fare il proprio lavoro e poi?? Io non posso difendermi?? Io non posso reagire e ti devo lasciare fare quello che vuoi…. Ma io, bastardo, ti ammazzo eccome e devo essere libero di farlo sempre e in qualsiasi momento. Tu mi hai recato un “grave turbamento” (così si sente dire in questi giorni in merito alla discussione della legge). Sì… tu mi stai turbando psicologicamente a me e i miei cari o i miei colleghi, ed io ti ammazzo.

Forse sto usando parole troppo dure ma il senso del mio pensiero è quello perchè mi incazzo a morte quando sento che ci sono persone che stanno in galera per eccesso di legittima difesa: ma si può?? La legge che oggi la Camera si appresta ad approvare con i soli voti della maggioranza (per il Centrodestra e i Grillini, il testo della legge è troppo blando, per questo voteranno no) darà un aiuto in più ai magistrati che potranno prosciogliere più facilmente chi si è difeso in casa propria. Belle le parole di Giorgia Meloni “La posizione di Fratelli d’Italia in tema  di legittima difesa  è molto chiara”, afferma. “Se entri dentro casa mia io mi  difendo come credo”. Parole sante. Per questo penso che sia giusto che la legittima difesa debba essere automatica, senza nessuna imputazione a chi difende il proprio territorio. Seguirò i prossimi aggiornamenti di questa legge in questi giorni.

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Compleanno di Lele: gita allo Juventus Stadium

L’otto aprile scorso ho portato il mio bimbo Emanuele Paolo Garrisi allo Juventus Stadium: il motivo? Fargli un regalo particolare per il suo 10° compleanno. Che dire… è stata una grande emozione per lui e vedere lo Juventus Stadium in tutto il suo splendore è stata una sorpresa unica anche per me.

L’avventura è iniziata quando ho contattato tempo fa lo Juventus club di Francavilla al Mare (CH) sul sito http://juventusclubfrancavillaalmare.weebly.com/ nella persona di Giacomo. E’ stato molto gentile, rassicurandomi fin da principio sulla possibilità per me e mio figlio Lele di essere aggregati ai tifosi della Juventus per il trasferimento allo Juventus Stadium a Torino per la partita di campionato Juventus-Chievo (finita con una doppietta di Higuain).
Ed ecco i momenti salienti del viaggio e come tutto si è svolto:

Alle 08:00 appuntamento all’Eni davanti casa a Marina di Città S.Angelo e prendere il pullman;

Alle 10:30 prima fermata per una sosta di 15 min in Autogrill;

Alle 13:00 seconda fermata in Autogrill per il pranzo. Ripartenza alle ore 14:00;

Alle 14:30 lotteria del club sul pullman e alla fine Lele vince una bella sciarpa della Juventus (peccato per la maglietta);

Alle 17:30 arrivo a Torino allo Juventus Stadium;

Dalle 17:30 alle 20:00 io e Lele abbiamo fatto un bellissimo giro al museo della Juventus dove abbiamo potuto vedere tutta la storia della squadra, nonchè i vari trofei. A dire il vero il costo d’ingresso mi è sembrato un po eccessivo (12€ a testa) ma comunque per una volta si può fare. E poi tappa allo Juventus store per l’acquisto di una maglietta personalizzata della Juventus: costo € 69 più 15€ di personalizzazione. Dopodichè abbiamo raggiunto gli ingressi del gate previsto: i nostri posti erano in Tribuna ovest – 2° anello. Per i biglietti ringraziamo il cugino Michele Gerbino che è stato così gentile nell’offrirceli.

Alle 20:45 è iniziata la partita e che spettacolo ragazzi: guardate il video sopra e fatevene un’idea;

Alle 22:30 è finita la partita (vittoria della Juve per 2-0) e così abbiamo raggiunto il posto dell’appuntamento con gli altri compagni di viaggio e riprendere il pullman.

Alle 23:30 ripartenza da Torino per Pescara. Notte lunga a dire il vero, non ho chiuso occhio: purtroppo non fanno pullman abbastanza grandi e comodi per me. Comunque tutto bene;

Alle 03:00 circa ultima sosta in Autogrill per un caffè;

Alle 07:30 arrivo all’Eni di Marina di Città Sant’Angelo.

Il viaggio è andato benissimo, la compagnia dei tifosi juventini è stata unica e assolutamente da rifare.

Il personale degli autisti e lo staff del club è stato molto professionale e gentile. Il costo del viaggio veramente basso: con 35€ a persona siamo andati e tornati da Torino. Mi sembra buonissimo, vero?? Alla prossima avventura!!

Il mio Lele si è proprio divertito e penso che non dimenticherà facilmente il viaggio alla sua squadra del cuore. Tanti auguri papà!! Ti voglio tanto bene!!

 

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In EvidenzaSecondo Me

Resoconto 2016: anno da dimenticare

Eccoci qua a riprendere a scrivere sul blog. Ho interrotto per un periodo perchè la testa non c’era, molte persone nell’ambito lavorativo in questo anno hanno dato il meglio che potevano per farmi disgustare e rovinare la vita. Di qui la “non voglia” di scrivere nel sito. Ma è giusto voltare pagina e ritornare sulle mie decisioni per fare un resoconto di questo anno già trascorso. Un 2016 caratterizzato da una serie di eventi negativi sul lavoro: fatti spiacevoli spinti da persone altrettanto spiacevoli, che hanno tirato le sorti sul mio giudizio lavorativo.

Ma forse, chi lavora è sempre circondato da persone negative che devono giudicarti e in questi anni (ma soprattutto in questo 2016) hanno dato il massimo per affossare la mia reputazione. Secondo me chi giudica dovrebbe tenere conto non delle simpatie o delle antipatie rivolte ad una persona ma espletare sempre un giudizio oggettivo, sull’operato prestato e non “sul sentito dire”. Secondo me, ecco alcuni fattori da tenere in considerazione quando si ha il potere di giudicare:

  • Tenere a mente che devo giudicare il lavoro prestato e non la persona solo perchè non mi piace o sono gelosa di lei;
  • Tenere in considerazione l’ambiente in cui si opera. Se il contesto è un contesto piccolo e famigliare, che bisogno c’è di fare azioni infamanti?
  • Bisogna essere onesti: non si giudica in maniera approssimativa una persona lasciandola effettuare compiti di rilievo. Se proprio sto giudicando una persona negativa, perchè lasciarla operare in compiti e ruoli abbastanza importanti nel lavoro?
  • Per ultimo, se proprio vogliamo dirla tutta, bisogna essere persone pulite per poter giudicare. Chi non è cristallino e giusto allora è meglio che non giudica gli altri.

Meno male che il tempo passa e le cose cambiano, In fin dei conti siamo tutti sulla stessa barca: bisogna resistere e aspettare che i venti girino a nostro favore. Un amico e collega mi ha rincuorato molto quando sentite le mie storie mi ha mandato questo bellissimo pensiero di Xavier Wheel:

A chi vorrebbe vederti triste, angosciato e sconfitto, tu semplicemente sorridi, anche se hai l’inferno che ti arde dentro. Sorridi non per stupido orgoglio ma solamente perchè la tua dignità ha un prezzo che a loro non sarà mai permesso di pagare.

A chi mi ha voluto male, auguro tutto il meglio dalla vita da qui e in futuro!!

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