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Terremoto Abruzzo

Presentazione del libro “L’Aquila 06.04.09”

Ieri 15 ottobre 2009 nella sala consiliare del comune di Montesilvano (Pe), si è svolta la 1° presentazione del libro “L’Aquila 06.04.09, il catastrofico terremoto delle 3:32”. Tante le persone importanti che hanno risposto al nostro invito. Certo la giornata infrasettimanale, in un orario in cui tutti più o meno lavorano, non ha sicuramente accertato il pienone ma comunque il risultato è stato più che soddisfacente. Volevo citare tutte le personalità politiche e non che hanno partecipato all’evento e che hanno reso onore al lavoro svolto da mia moglie Elena Costa, dagli editori Pino Costa e Mario D’Arcangelo per Costa Editore e Lino Felicione per La Cassandra Edizioni ma sopratuttutto per i fratelli e le sorelle che hanno vissuto il vero dramma sulla loro pelle e che hanno con coraggio voluto documentare tutto su questo libro. Ringrazio quindi Guerino Testa (Presidente della Provincia di Pescara), il padrone di casa il Sindaco di Montesilvano Pasquale Cordoma, il simpaticissimo nonchè mio Primo Cittadino, il Sindaco di Città Sant’Angelo Gabriele Florindi, l’On. Amedeo D’Addario , l’assessore ai lavori pubblici della Provincia di Pescara Roberto Ruggieri. Grazie a Ernani, Clelia e Beatrice per la loro splendida amicizia che ormai dura quasi da sempre. Grazie a Rossella Roselli in rappresentanza della figlia la fortissima Alice Marchegiano, bloccata a casa da una brutta influenza. Grazie a Gianni Tiberini titolare della pizzeria Pizza’s way di Montesilvano. Grazie alla presenza dell’amica Simonetta Berardinucci. Grazie a Francesco Fornataro (era tanto che non ci vedevamo, eh?). Un grazie anche a Giulia Di Fulvio e all’Avv. Hermans Joseph Iezzoni (finalmente li ho conosciuti entrambi e non solo sul web). E infine non un grazie ma un “onorato di avervi avuto accanto” a Simona Iannini, papà Francesco e il piccolo Stefano (a casa con la gastroenterite) a Tonina Rosa  (spero di conoscerti meglio) e per finire Rosalba e Giorgio. Sì proprio loro due che mi hanno colpito fortemente al cuore quando nonostante la perdita della piccola figlia Francesca (appena 9 anni), asseriscono con le lacrime agli occhi che i riflettori non devono essere spenti fino a quando tutto non tornerà come prima. Vi lascio con un pensiero di Simona Iannini che mi è entrato in testa come un tuono: “…avrei preferito 1000 volte non essere qua, oggi, insieme ai media e di fronte a queste autorità politiche. Avrei voluto non scrivere un rigo di questo libro sul terremoto a L’Aquila di Elena Costa. Ma il destino putroppo, per me e per tanti altri, così non ha voluto”.

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Secondo Me

Una recensione particolare

Parlare del libro L’Aquila 06.04.2009 “Il catastrofico terremoto delle 3:32” scritto da mia moglie, Elena Costa, è un avvenimento  che mi rende fiero ed orgoglioso di lei. Non è assolutamente facile farlo ma voglio che questi miei pensieri oltre che con le parole, vengano impressi anche tra i post del mio blog. Tenere tra le mani e sfogliare una ad una le pagine di 3 mesi del suo duro lavoro è un’esperienza che mai avrei pensato mi toccasse così profondamente. Un lavoro immane diviso anche con gli impegni famigliari che una mamma e moglie conosce benissimo. Ricercare poi persone disposte ad aprirsi e parlare della loro tragica esperienza non è stata certo una cosa semplice. Ricordo ancora le nottate passate a trascrivere al computer quelle interviste fatte negli alberghi della costa adriatica, il piccolo mangianastri che fa avanti e indietro emanando quello stridio fastidioso alle orecchie, gli occhi arrossati perchè in lacrime mentre viene battuta, parola per parola, il racconto di tanta, tantissima, direi troppa sofferenza di coloro che hanno perso tutto ma si sentono fortunati, perché sono sopravvissuti e di coloro che non vorrebbero più svegliarsi la mattina per vedere la luce del sole, perché hanno perso uno, due o tutti i propri cari, sotto le macerie. Non è facile neanche per me ancora oggi parlare dei fratelli aquilani e giuro che mi sono emozionato tantissimo quando ho sfogliato dall’inizio alla fine, il libro di Elena. E gli occhi a un certo punto non ce l’hanno fatta più a riconoscere le parole tra le righe mentre la gola poi non vi dico invasa come da un veleno amarissimo. Secondo la mia interpretazione le prime pagine del libro rappresentano una certa razionalità: dalla premessa del Prof. Vincenzo Di Marco ai ringraziamenti di mia moglie, fino ad arrivare alla prefazione di Guido Bertolaso, instancabile ed eccellente regista delle operazioni della Protezione Civile (di cui sono fiero di far parte). Da parte del Dottor Bertolaso, due pagine profonde e intense che risaltano il grande lavoro fatto da Elena Costa, mettendo a duro confronto il terremoto, visto come una furia incontrollabile ed imprevedibile della natura, con la razionalità dell’uomo, sempre alla ricerca di risposte. Poi dopo di lui, un dilagare di emozioni fortissime: dalle parole di Gianni Chiodi il nostro Governatore della Regione Abruzzo e Stefania Pezzopane, Presidente della Provincia dell’Aquila: i loro commenti sono un pieno di sensazioni personali miste ad amore e coraggio esemplari. fogliando ancora tra le pagine arriviamo a i ritagli dei titoli dei giornali locali e nazionali: da quei primi giorni fino ad oggi. E ancora le oltre 200 foto selezionate da un bacino di oltre 2000 scatti, effettuati da amici di Protezione Civile e fotografi professionisti. E poi, la cosa più importante le 40 testimonianze di chi è stato investito dalla furia della natura e da chi è stato chiamato per tendere una mano. Alcune delle storie conducono a  persone che ho conosciuto personalmente. Tra cui Simona Iannini (insieme al marito Francesco e il figlio Stefano) che ha raccontato una delle esperienze più dure, Viviana Di Pasquale e Fernanda Di Biagio amiche piene di speranza conosciute nella tendopoli di San Martino D’Ocre. Insomma, un libro completo sotto ogni punto di vista che io considero un vero documentario storico contemporaneo e mai come in questo caso “la storia l’abbiamo vissuta e scritta noi” anche se involontariamente. Ora non ci rimane, anche grazie al libro di Elena Costa, di tenerla sempre viva nelle menti di ognuno di noi perchè molto deve essere ancora fatto. Soprattutto per evitare (o almeno contenere) che stragi così efferate si ripetano ancora una volta.

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